Aspettavamo i nati nel nuovo millennio come Nardi e Zeppieri ma dalla folta pattuglia azzurra l’unico a passare i tre turni delle quali è stato il trentunenne da Ascoli Stefano Travaglia, non certo uno dei più attesi. Attualmente si trova in 234esima posizione mondiale.
Stefano, che nella carriera avrebbe potuto esprimersi a più alti livelli, viene da stagioni difficili. Da giovane professionista fu fermato da un grave incidente al polso che ne condizionò in modo determinante la carriera agonistica. Quest’anno per risalire la classifica e recuperare posizioni ha dovuto giocare diversi Challenger e anche Future.
La volontà non gli è mancata e alle prime quali 2023 di uno Slam è riuscito a superare il difficile tabellone che lo porterà a giocare al primo turno del main draw con Tommy Paul, lo statunitense forse più in forma in questo periodo. Non possiamo certo dire che sia stato fortunato.
Le sue partite nel torneo cadetto hanno avuto una caratteristica comune interessante: con Gombos, Millman e Cazaux ha perso sempre il primo set per recuperare e vincere alla distanza. Inutile dire che questo dimostra un buon stato di forma ma che anche l’esperienza e il carattere giocano un ruolo importante.
Veniamo ora all’incontro che lo ha portato a qualificarsi. Arthur Cazaux è un transalpino ventunenne di Montpellier n°121 della classifica mondiale che è anche il suo best ranking. Negli ultimi mesi ha ottenuto buoni risultati nei tornei Challenger, anche partendo dalle qualificazioni. Aveva vinto facilmente i primi due turni.
Nel primo set è il francese che parte più sicuro e preciso e vola fino al 4-1. Risponde bene e serve ancora meglio. Il marchigiano reagisce, brekka nel fatidico settimo game e ritorna in parità. 4-4. Nel decimo Stefano dimostra che la voglia di lottare è tanta. Annulla tre set point anche con la complicità del servizio e si riporta in parità, sul 5-5, ma non basta perché il giovane francese gioca meglio il tie-break andando prima sul 5-1 per poi chiudere per 7 punti a 4.
Nella seconda frazione è Stefano il primo a strappare il servizio ma il controbreak è immediato. 3-3. Il nono gioco sul punteggio di 4-4 è fondamentale per l’azzurro. Supera diversi ostacoli che corrispondono a palle break e si porta sul 5-4. Da quel momento cambia marcia perché i suoi tiri si fanno più precisi, sicuri e potenti. Chiude nel decimo game al secondo set point. 6-4 Travaglia.
Il terzo set vede il giocatore più anziano sicuro e aggressivo mentre il ragazzo francese perde precisione nei colpi e sicurezza. Viene brekkato al quarto e al sesto gioco nonostante alcune palle break che non riesce a far sue. Il marchigiano chiude il match al settimo gioco senza concedere punti. 6-1 Travaglia.
Quindici italiani che iniziano le qualificazioni con un solo ammesso al tabellone principale dimostra che c’è la volontà ma non basta. La nostra partecipazione è stata quasi una caporetto perché la maggior parte delle prestazioni sono state deludenti.
Le qualificazioni sono sempre imprevedibili. Anche stavolta non c’è stata eccezione. Delle prime sedici teste di serie si sono qualificati Daniel (4), Gaston (6), Gojo (8), e poi Stricker (22), Skatov (23), Moreno de Alboran (25), Virtanen (28). Sette teste di serie su 16 che affronteranno il tabellone principale. Ci sono tre francesi e tre statunitensi.