I primi giorni del torneo del Foro Italico 2020

16 Settembre 2020
Sandro Columbaro

In grande evidenza gli italiani che stanno ottenendo successi di prestigio. Sono otto i player che si giocano il secondo turno con discrete possibilità.

Il tennis dopo aver dormito suo malgrado per mesi, si è improvvisamente risvegliato. Dopo ferragosto sono stati giocati in Europa i primi Challenger e dalla settimana successiva è partita una corsa a perdifiato che ci ha catapultati nel giro di poco più di venti giorni nel bel mezzo del torneo del Foro Italico.
I giocatori hanno incominciato a tallonarsi da una parte all’altra dell’Oceano, passando attraverso bolle, tamponi, misurazioni ripetute di temperatura, cambi di superficie e di condizioni climatiche che non hanno dato tempo di vivere i tornei nella loro giusta dimensione. Mancano i colori, i visi dei tifosi, le voci. Tutto è avvolto da un maestoso silenzio che non restituisce alla competizione sportiva la sua dimensione di gioia ma solo mestizia e consapevolezza del momento doloroso che stiamo vivendo.

Scrivo queste note approfittando del fresco delle prime ore del mattino – il caldo di questi giorni è giunto inaspettato ma gradito – con ancora negli occhi il match di ieri sera di Musetti, ormai consapevole che la generazione dei next-gen italiani nati nel nuovo millennio non ci ha portato il solo Sinner. Credo che un pezzo di futuro tennistico sarà anche nostro, almeno o forse meglio che negli anni ’70.
Sinner e Musetti per un futuro stellare, Zeppieri, Gigante, Darderi, Cobolli, ottime le loro prestazioni nei turni di qualificazione dove la Federazione ha puntato giustamente anche su player privi di esperienza internazionale ad alto livello ma molto promettenti, per un domani che saprà lasciare il segno. Le sconfitte di oggi come bagaglio indispensabile per vincere nei prossimi anni.

Musetti, l’unico tra i giovanissimi a superare le qualificazioni, ha sconfitto al primo turno Wawrinka inchiodandolo sul rovescio, il colpo che gli ha fatto vincere tre Slam nell’epoca di Federer, Nadal e Djokovic. Non era il miglior Stan, lo abbiamo visto tutti, ma la personalità che Lorenzo ha dimostrato quando l’avversario ha provato ad evitare la figuraccia mi è parso l’aspetto più significativo del match. Il successo al tie-break del secondo set, dominato, ne è la dimostrazione lampante.

Per gli otto player presenti al secondo turno – Berrettini e Fognini di diritto perché compresi fra le prime otto teste di serie – nutriamo la certezza non solo di vederli giocare a mille ma anche la speranza di poter assistere, dopo il successo di Lorenzo, a qualche altro risultato capace di fare la storia. Rimane il rammarico che mancherà la gioia dei tifosi e dei ragazzi delle scuole S.A.T. spesso capaci di prendere per mano e accompagnare i giocatori verso la vittoria.

Cosa possiamo chiedere a Caruso, che ieri ha vinto contro Sandgren una battaglia di nervi giocata sul filo dei punti, nell’incontro con Djokovic che giocherà la prima partita dopo il fattaccio di Flushing Meadows? Sono abbastanza certo che lo impegnerà maggiormente di quanto fece lo scorso anno quando lo incontrò al Roland Garros.
Cecchinato che viene dalle qualificazioni dove ha superato tre turni, ieri è tornato a vincere una partita contro un giocatore di spessore come Edmund, dopo aver perso il primo set e sofferto nel secondo. La cura Sartori incomincia a dare i suoi effetti. Ce lo aspettiamo di nuovo protagonista come due anni fa sui palcoscenici più prestigiosi della terra battuta. Il match contro Krajinovic sarà un ritorno al passato, agli incontri che contano, quelli che Marco ambisce giocare.
Musetti dopo Wawrinka avrà Nishikori che la scorsa settimana è ritornato a Kitzbuhel, dopo un anno di sosta. Troppo poco per sapere come giocherà anche se sono sicuro che Lorenzo venderà cara la pelle. La possibilità di giocare un eventuale ottavo di finale con Monfils è suggestiva ed entusiasmante per un diciottenne che l’anno scorso vinse il torneo ragazzi dell’Australian Open e solo da pochi mesi ha incominciato a scalare la classifica Atp.

Musetti al Foro Italico

Lunedì sera Travaglia ha sconfitto Fritz in due set, giocatore che si è formato sui campi di cemento statunitense ma che ha le caratteristiche per giocare bene anche sulla terra. Da junior arrivò in finale al Roland Garros. Al secondo turno il marchigiano incontrerà Coric, che la scorsa settimana negli Stati Uniti si è spinto fino ai quarti.
Sonego che ha dominato Basilashvili, irriconoscibile, se la vedrà con Ruud, giovane specialista del rosso che ha superato al primo turno la n°11 Khachanov. E’ stata una vittoria inaspettata solo per chi segue il tennis attraverso i numeri della classifica Atp. Sarebbe bellissimo se Lorenzo vincesse, ma anche la sua sarebbe una sorpresa perché il norvegese, secondo me, diventerà nei prossimi anni un top five su terra.
L’anno scorso Sinner perse nettamente da Tsitsipas al secondo turno del Foro Italico. Quest’anno molti si aspettano da lui la grande impresa, ma sulla terra il giovanissimo altoatesino deve giocare molte partite prima di essere competitivo come sa esserlo sul duro, meglio se indoor dove è già uno spauracchio per molti. Sul rosso deve dimostrare ancora di essere un player di livello. Speriamo che riuscirà a prendersi la rivincita.

Berrettini e Fognini, rispettivamente n°4 e n°7 del tabellone, si trovano in momenti diversi della loro carriera.
Il romano quest’anno non ha convinto nei due tornei Slam finora giocati ma potrebbe approfittare del buon tabellone per arrivare fino alle semifinali dove la sfida con Djokovic sarebbe difficilissima ma affascinante.
Fognini si trova nella parte bassa del main draw. Per fare strada deve giocare molto meglio di quanto ha fatto a Kitzbuhel. Per una eventuale semifinale con Nadal, come fece l’anno scorso a Montecarlo, gli scogli da superare sarebbero diversi.

La mia intenzione era di parlare dei primi giorni del torneo di Roma. Così facendo mi sono accorto che ho scritto in particolare dei giocatori italiani che hanno monopolizzato la scena con prestazioni fantastiche.
Oltre al pubblico – credo che si potessero evitare gli spalti desolatamente vuoti – mancano i finalisti di Flushing Meadows e Federer che è tornato ad allenarsi dopo l’operazione al ginocchio, ma lo spettacolo offerto in questi due primi giorni, il cui livello salirà nei prossimi, ci fa sperare che vedremo un torneo del quale non ci dimenticheremo facilmente e non solo perché stiamo vivendo un anno unico nella storia della società moderna.

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